Giulietta Spider 1300

Car Construction 4 December 1961

First Italian registration on 26 February 1962

Car with Alfa Romeo Certificate of Origin which certifies its originality

The US-based Alfa Romeo importer, “Max Hoffman” of New York, asked Alfa Romeo to produce a “spider” version of the Alfa Romeo Giulietta Sprint and immediately committed to buy 2,500 pieces to be offered in the North American market, always very receptive for the “open” versions of sports cars. In 1954 Rudolf Hruska contacted the Bertone and Pininfarina body shops, entrusting them with two chassis each, in order to execute their proposals for the future “Giulietta Spider”. Nuccio Bertone presented two prototypes, different in some small details, made to a design by Franco Scaglione, while the proposal by Pininfarina had been entrusted to the pencil of Franco Martinengo.

Bertone’s proposal, with a markedly sporty appearance, had been realized maintaining the striking silhouette of the “2000 Sportiva” concept, with a very profiled muzzle, carinated headlights and characterized by rear fins. The Pininfarina proposal, on the other hand, was inspired by the Lancia Aurelia B24, with a more sober stylistic approach and linked to the Italian tradition for cabriolet cars. On the latter fell the choice to start production of the new spider Equipped with more accurate finishes than the “Sprint” version, the “Giulietta Spider” was also a very successful model. The first prototypes were set up with an America-style panoramic windscreen and sliding side windows that hooked to the hood; subsequently, for the series versions, a more conventional flat windshield was adopted and the side windows descending in crystal.

The evolution of the cars in the early 60s led Alfa Romeo to increase the capacity and performance of the Giulietta Spider. The Giulia 1600 Spider “101.23 series” was born as the evolution from the Giulietta Spider “101.03 series”. The cars are almost identical from the aesthetic point of view, except for the existence of a false air intake on the hood of the Giulia necessary to house the new engine and for the word “1600” on the tail of the latter. There are other differences in the interior, more precisely in the characteristics of the steering wheel, now in three races and in the graphics of the instruments, except in the first examples in which they were identical to those of the previous model.

Starting from the spring of 1964, this model was also marketed in a Veloce version, called “101.18 series”, which fitted a more powerful engine capable of offering greater performance. This latest version represents the maximum performance development of the “Giulietta Spider” and “Giulia Spider” series.

The engine was a four-cylinder in the front and a longitudinal line of 1570 cm³ of cylinder capacity. The bore and stroke were 78 mm and 82 mm respectively, while the compression ratio was 9: 1. The base and the headboard were manufactured in light alloy. The maximum power delivered by the engine was 92 hp at 6,200 rpm for the “Normal” version, while it reached 112 hp at 6,500 rpm for the “Fast”.

The distribution consisted of two valves per cylinder that were moved by a double overhead camshaft. The “Normal” version was powered by a Solex carburettor and a 32 PAIA 5 model, while for the “Veloce” version there were two carburettors. The cooling system was water circulating.

The transmission consisted of a synchronized five-speed manual gearbox that had a final reduction ratio of 8/41.

The first 5,600 cars produced mounted three-drum drum brakes on all four wheels. Later on the front brakes were adopted during 1963. The front suspensions were independent and they had installed an anti-roll bar, while in the rear ones there was a rigid bridge.

The maximum speed reached by the model was 172 km / h.

In May 1964 the “Veloce” version was presented which fitted two dual-body carburettors which increased the power to 112 hp at 6,500 rpm and a top speed of over 180 km / h. [1]

Year 1963
1600 cc
Giulia Red interior black
Certificate Alfa Romeo
Original Plates

Autovettura con Certificato di Origine Alfa Romeo che ne attesta l’originalità

L’importatore Alfa Romeo degli Stati Uniti, “Max Hoffman” di New York, chiese ai vertici dell’Alfa Romeo di produrre una versione “spider” della Alfa Romeo Giulietta Sprint e si impegnò immediatamente ad acquistarne 2500 esemplari da proporre sul mercato nordamericano, da sempre molto ricettivo per le versioni “aperte” delle vetture sportive.

Nel 1954 Rudolf Hruska contattò le carrozzerie torinesi Bertone e Pininfarina, affidando loro due autotelai ciascuna, allo scopo di eseguire le loro proposte per la futura “Giulietta Spider”. Nuccio Bertone presentò due prototipi, diversi in alcuni piccoli particolari, realizzati su disegno di Franco Scaglione, mentre la proposta di Pininfarina era stata affidata alla matita di Franco Martinengo.

La proposta di Bertone, di aspetto marcatamente sportivo, era stata realizzata mantenendo la vistosa sagoma del concept “2000 Sportiva”, con muso assai profilato, fari carenati e caratterizzata da pinne posteriori. La proposta di Pininfarina, invece, risultava ispirata alla Lancia Aurelia B24, con un’impostazione stilistica più sobria e legata alla tradizione italiana per le vetture cabriolet. Su quest’ultima cadde la scelta per avviare la produzione della nuova spider

Dotata di finiture più accurate rispetto alla versione “Sprint”, la “Giulietta Spider” fu anch’essa un modello di grande successo. I primi prototipi furono allestiti con un parabrezza panoramico stile America e vetri laterali scorrevoli che si agganciavano alla capote; successivamente per le versioni di serie venne adottato un parabrezza più piatto più convenzionale e i finestrini laterali discendenti in cristallo.

L’evoluzione delle vetture nei primi anni 60 portarono l’Alfa Romeo ad incrementare la cilindrata e le prestazioni della Giulietta Spider. La Giulia 1600 Spider “serie 101.23” nasce come l’evoluzione dalla Giulietta Spider “serie 101.03”. Le auto sono quasi identiche dal punto di vista estetico, tranne che per l’esistenza di una finta presa d’aria sul cofano della Giulia necessaria per ospitare il nuovo motore e per la dicitura “1600” sulla coda di quest’ultima. Altre differenze ci sono negli interni, più precisamente nelle caratteristiche del volante, ora a tre razze e nella grafica degli strumenti, tranne che nei primi esemplari nei quali erano identici a quelli del modello precedente.

A partire dalla primavera 1964 di questo modello fu commercializzata anche una versione Veloce, denominata “serie 101.18”, che montava un propulsore più potente in grado di offrire maggiori prestazioni. Questa ultima versione rappresenta il massimo sviluppo prestazionale delle serie “Giulietta Spider” e “Giulia Spider”.

Il motore era un quattro cilindri in linea anteriore e longitudinale da 1570 cm³ di cilindrata. L’alesaggio e la corsa erano rispettivamente 78 mm e 82 mm, mentre il rapporto di compressione era di 9:1. Il basamento e la testata erano fabbricati in lega leggera. La potenza massima erogata dal propulsore era 92 CV a 6.200 giri al minuto per la versione “Normale”, mentre raggiungeva i 112 CV a 6.500 giri al minuto per la “Veloce”.

La distribuzione era formata da due valvole per cilindro che erano mosse da un doppio albero a camme in testa. L’alimentazione della versione “Normale” era assicurata da un carburatore di marca Solex e modello 32 PAIA 5, mentre per la versione “Veloce” i carburatori erano due. Il sistema di raffreddamento era a circolazione d’acqua.

La trasmissione era formata da un cambio sincronizzato manuale a cinque rapporti che aveva il rapporto di riduzione finale di 8/41.

Le prime 5.600 vetture prodotte montavano i freni a tamburo a tre ceppi su tutte e quattro le ruote. Successivamente durante il 1963 furono adottati i freni a disco all’avantreno. Le sospensioni anteriori erano indipendenti ed avevano installata una barra antirollio, mentre in quelle posteriori era presente un ponte rigido.

La velocità massima raggiunta dal modello era di 172 km/h.

Nel maggio 1964 fu presentata la versione “Veloce” che montava due carburatori a doppio corpo che aumentarono la potenza a 112 CV a 6.500 giri al minuto e velocità massima superiore ai 180 km/h

Rosso Giulia Interno Nero
1600 cc
Certificata Alfa Romeo
Targhe originali
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